RescEU è una riserva di risorse utilizzabili nel caso in cui gli Stati membri non riescano da soli a far fronte alle catastrofi e richiedano all'Unione europea un'assistenza supplementare da apportare in tempi rapidi. Tutti i costi e le capacità di rescEU sono totalmente coperti da finanziamenti dell'UE. La Commissione assicura il controllo operativo delle risorse, decidendo quando e come mobilitarle.
In una situazione di crisi il funzionamento è il seguente:
- Un determinato Stato membro decide di attivare il Meccanismo di protezione civile dell'UE per chiedere aiuto in caso di impossibilità a far fronte a una crisi (così come possono farlo altri paesi e organizzazioni internazionali). Per essere chiari: la Commissione europea non può, essa stessa, attivare il Meccanismo di protezione civile.
- Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze della Commissione, attivo 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, con sede a Bruxelles, controlla e gestisce un sistema di condivisione di informazioni utilizzato da tutti gli Stati membri dell'UE per chiedere aiuto e specificare l'assistenza necessaria. Al ricevimento di una richiesta di assistenza, tutti gli Stati partecipanti al Meccanismo vengono immediatamente allertati.
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Quando le capacità del Pool europeo di protezione civile non sono sufficienti per reagire a una catastrofe, la Commissione può allora decidere di mobilitare le proprie capacità "rescEU" per sostenere le azioni degli Stati membri. Tali capacità interessano quattro settori di azione:
- aerei antincendio,
- attrezzature di pompaggio ad elevata capacità per le inondazioni,
- capacità di ricerca e soccorso in ambito urbano,
- ospedali da campo e assistenza medica d'emergenza.
- Una volta individuato, il sostegno richiesto viene inviato al paese colpito dalla catastrofe. La Commissione esercita il controllo operativo delle risorse rescEU. Durante l'intervento, il paese interessato garantisce che le attività relative alle capacità rescEU siano attuate conformemente alle modalità di mobilitazione concordate con la Commissione.
Sono due le azioni principali
- Prevenzione
- Preparazione
Per conseguire gli obiettivi e condurre le azioni di prevenzione, la Commissione:
- agisce per migliorare le conoscenze di base sui rischi di catastrofe e facilita la condivisione di conoscenze, migliori prassi e informazioni, anche tra gli Stati membri che condividono rischi comuni;
- sostiene e promuove l'attività di valutazione e mappatura del rischio da parte degli Stati membri attraverso la condivisione di migliori prassi, e facilita l'accesso alle conoscenze e competenze specifiche su questioni di comune interesse;
- elabora e aggiorna periodicamente una panoramica e una mappatura intersettoriali dei rischi di catastrofi naturali e provocate dall’uomo, compresi i rischi di catastrofi che provocano o sono in grado di provocare effetti transfrontalieri multinazionali, cui l’Unione può essere esposta, assumendo un approccio coerente in diversi settori d’intervento che possono riguardare o influire sulla prevenzione delle catastrofi e tenendo debitamente conto delle probabili ripercussioni dei cambiamenti climatici;
- incoraggia uno scambio di buone prassi sulla preparazione dei sistemi nazionali di protezione civile a far fronte all'impatto dei cambiamenti climatici;
- promuove e sostiene lo sviluppo e l'attuazione dell'attività di gestione dei rischi da parte degli Stati membri attraverso la condivisione di buone prassi e facilita l'accesso alle conoscenze e competenze specifiche su questioni di comune interesse;
- raccoglie e diffonde le informazioni messe a disposizione dagli Stati membri; organizza uno scambio di esperienze sulla valutazione della capacità di gestione del rischio; facilita la condivisione di migliori prassi nella pianificazione della prevenzione e della preparazione, anche attraverso valutazioni inter pares volontarie;
- riferisce periodicamente, al Parlamento europeo e al Consiglio sui progressi compiuti;
- promuove l'uso di vari fondi dell'Unione che possono sostenere la prevenzione sostenibile delle catastrofi e incoraggia gli Stati membri e le regioni a sfruttare tali possibilità di finanziamento;
- mette in luce l'importanza della prevenzione dei rischi e sostiene gli Stati membri nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica, nonché nelle campagne pubbliche di informazione e educazione;
- promuove misure di prevenzione negli Stati membri e nei paesi terzi attraverso la condivisione di buone prassi, e facilita l'accesso alle conoscenze e competenze specifiche su questioni di interesse comune;
- in stretta consultazione con gli Stati membri, intraprende altre necessarie azioni di prevenzione complementari e di supporto .
Su richiesta di uno Stato membro, di un paese terzo o delle Nazioni Unite o relative agenzie, la Commissione può inviare sul posto una squadra di esperti al fine di fornire consulenza in merito alle misure di prevenzione.
Per quanto riguarda le misure di preparazione è istituito il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze (Emergency Response Coordination Centre — ERCC). L’ERCC garantisce la capacità operativa 24 ore su 24 e sette giorni su sette ed è al servizio degli Stati membri e della Commissione nel perseguimento degli obiettivi del meccanismo unionale.
In particolare l’ERCC coordina, monitora e coadiuva in tempo reale la risposta alle emergenze a livello dell’Unione e opera a stretto contatto con le autorità nazionali di protezione civile e i pertinenti organismi dell’Unione per promuovere un approccio intersettoriale alla gestione delle catastrofi. Dispone, inoltre, dispone di capacità operative, analitiche, di monitoraggio, di gestione delle informazioni e di comunicazione per affrontare un’ampia gamma di emergenze all’interno e all’esterno dell’Unione.
Azioni di preparazione generali della Commissione:
- gestisce l’ERCC;
- gestisce il Sistema comune di comunicazione e informazione in emergenza (CECIS) per assicurare la comunicazione e lo scambio di informazioni tra l’ERCC e i punti di contatto degli Stati membri;
- collabora con gli Stati membri:
- per mettere a punto sistemi transnazionali di rilevamento e di allerta rapida di interesse per l’Unione al fine di attenuare gli effetti immediati delle catastrofi;
- per integrare meglio i sistemi transnazionali di rilevamento e di allerta rapida esistenti sulla base di un approccio multirischio, al fine di ridurre i tempi necessari per reagire alle catastrofi;
- per mantenere e sviluppare ulteriormente la conoscenza situazionale e la capacità di analisi;
- per monitorare le catastrofi e, se del caso, l’impatto dei cambiamenti climatici e fornire consulenze sulla base delle relative conoscenze scientifiche;
- per tradurre le informazioni scientifiche in informazioni operative;
- per istituire, mantenere e sviluppare partenariati scientifici europei nel campo dei rischi di origine naturale o antropica, che a loro volta dovrebbero promuovere la connessione tra i sistemi nazionali di allerta rapida e di allarme e il collegamento di tali sistemi con l’ERCC e il CECIS;
- per coadiuvare, con conoscenze scientifiche, tecnologie innovative e competenze, gli sforzi degli Stati membri e delle organizzazioni internazionali autorizzate quando gli Stati membri e tali organizzazioni potenziano ulteriormente i loro sistemi di allerta rapida, anche attraverso la rete unionale della conoscenza in materia di protezione civile di cui all’articolo 13;
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predispone e gestisce la capacità di mobilitare e inviare squadre di esperti incaricate di:
- valutare le necessità che possono eventualmente essere soddisfatte nell’ambito del meccanismo unionale nello Stato membro o del paese terzo che chiede assistenza;
- facilitare, ove necessario, il coordinamento sul posto dell’assistenza fornita in risposta alle catastrofi e relazionarsi con le autorità competenti dello Stato membro o del paese terzo che chiede assistenza; e
- fornire consulenza allo Stato membro o al paese terzo che richiede assistenza sulle azioni di prevenzione, preparazione o risposta;
- predispone e mantiene la capacità di fornire supporto logistico alle squadre di esperti ;
- sviluppa e mantiene una rete di esperti formati provenienti dagli Stati membri che, con breve preavviso, possano rendersi disponibili per assistere l’ERCC nel monitoraggio delle informazioni e nella facilitazione del coordinamento;
- facilita il coordinamento del preposizionamento da parte degli Stati membri dei mezzi di risposta alle catastrofi all’interno dell’Unione;
- sostiene gli sforzi intesi a migliorare l’interoperabilità dei moduli e di altri mezzi di risposta, tenendo conto delle migliori prassi a livello degli Stati membri e a livello internazionale;
- adotta, nei limiti delle sue competenze, le misure necessarie per facilitare il supporto della nazione ospitante, anche tramite l’elaborazione e l’aggiornamento, in cooperazione con gli Stati membri, di linee guida sul supporto della nazione ospitante basati sull’esperienza operativa;
- sostiene l’istituzione di programmi di valutazione volontaria inter pares delle strategie di preparazione degli Stati membri, sulla base di criteri predefiniti che consentano di formulare raccomandazioni per rafforzare il livello di preparazione dell’Unione;
- in stretta consultazione con gli Stati membri, intraprende altre necessarie azioni di preparazione complementari e di supporto;
- sostiene gli Stati membri, su loro richiesta, in caso di catastrofi che si verifichino all’interno del loro territorio fornendo la possibilità di ricorrere a partenariati scientifici europei per analisi scientifiche mirate. Le analisi risultanti possono essere condivise tramite il CECIS, con l’accordo degli Stati membri colpiti.
Su richiesta di uno Stato membro, di un paese terzo o delle Nazioni Unite o loro agenzie, la Commissione può garantire un’attività di consulenza in merito alle misure di preparazione inviando sul posto una squadra di esperti.
Il meccanismo unionale è aperto alla partecipazione:
- dei paesi dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA) membri dello Spazio economico europeo (SEE), nel rispetto delle condizioni di cui all'accordo SEE, e di altri paesi europei se previsto da accordi e procedure;
- dei paesi aderenti, dei paesi candidati e candidati potenziali conformemente ai principi, alle modalità e alle condizioni generali che regolano la partecipazione di questi paesi ai programmi dell'Unione stabiliti nei rispettivi accordi quadro e nelle pertinenti decisioni dei consigli di associazione, o in accordi simili.
Possono beneficiare dell'assistenza finanziaria anche i paesi candidati e i candidati potenziali che non partecipano al meccanismo unionale, nonché i paesi che sono parte della PEV, nella misura in cui tale assistenza finanziaria è complementare ai finanziamenti disponibili conformemente a un futuro atto legislativo dell'Unione relativo all'istituzione dello strumento di assistenza preadesione (IPA II) e conformemente a un futuro atto legislativo dell'Unione relativo all'istituzione di uno strumento europeo di vicinato.
Le organizzazioni internazionali o regionali possono cooperare alle attività nell'ambito del meccanismo unionale se previsto da pertinenti accordi bilaterali o multilaterali sottoscritti con l'Unione.
Il meccanismo unionale di protezione civile (il "meccanismo unionale") è destinato a rafforzare la cooperazione tra l'Unione e gli Stati membri e a facilitare il coordinamento nel settore della protezione civile al fine di migliorare l'efficacia dei sistemi di prevenzione, preparazione e risposta alle catastrofi naturali e provocate dall'uomo.
Mira a garantire in primo luogo la protezione delle persone, ma anche dell’ambiente e dei beni, compreso il patrimonio culturale, da ogni tipo di catastrofi naturali e provocate dall’uomo, tra cui le conseguenze di atti di terrorismo, le catastrofi tecnologiche, radiologiche o ambientali, l’inquinamento marino, il dissesto idrogeologico e le emergenze sanitarie gravi, che si verificano all’interno e al di fuori dell’Unione. Nel caso delle conseguenze di atti di terrorismo o di catastrofi radiologiche, il meccanismo unionale può coprire soltanto le azioni di preparazione e di risposta.
Promuove la solidarietà tra gli Stati membri attraverso la cooperazione e il coordinamento delle attività, fatta salva la responsabilità primaria degli Stati membri di proteggere dalle catastrofi le persone, l’ambiente e i beni, compreso il patrimonio culturale, sul loro territorio e di dotare i rispettivi sistemi di gestione delle catastrofi di mezzi sufficienti per prevenire e affrontare in modo adeguato e coerente catastrofi di natura e dimensioni ragionevolmente prevedibili e per le quali possono essere preparati.
Obiettivi specifici
Il meccanismo unionale sostiene, integra e facilita il coordinamento dell'azione degli Stati membri per perseguire i seguenti obiettivi specifici comuni:
- conseguire un livello elevato di protezione contro le catastrofi prevenendone o riducendone gli effetti potenziali, promuovendo una cultura di prevenzione e migliorando la cooperazione tra la protezione civile e gli altri servizi competenti;
- migliorare la preparazione a livello di Stato membro e dell'Unione in risposta alle catastrofi;
- facilitare una risposta rapida ed efficace in caso di catastrofi in atto o imminenti, anche adottando misure tese a mitigarne gli effetti immediati e incoraggiando gli Stati membri ad impegnarsi per rimuovere gli ostacoli burocratici;
- rafforzare la consapevolezza e la preparazione dei cittadini nei confronti delle catastrofi.
Le sovvenzioni di cui alla presente decisione possono essere concesse a persone giuridiche, di diritto pubblico o privato.
Il Pool europeo di protezione civile si basa sulla già esistente "Capacità europea di reazione alle emergenze", creata nell'ottobre 2014 e comunemente nota come pool volontario. Il Pool europeo di protezione civile dispone attualmente di 90 capacità di risposta, stanziate da 20 diversi Stati partecipanti. Queste capacità includono risorse come squadre e aerei antincendio, attrezzature per il contenimento delle alluvioni e per la purificazione dell'acqua e per il rilevamento e campionamento in caso di contaminazione chimica, biologica, radiologica e nucleare. Tuttavia, a causa della simultaneità delle catastrofi e della loro maggiore frequenza e gravità, l'esperienza ha mostrato che queste capacità non sono sufficienti.
La Commissione ha rafforzato il Pool europeo di protezione civile aumentando il finanziamento dell'Unione agli Stati membri per l'adattamento, la riparazione e i costi operativi di tutte le risorse che lo compongono, circostanza che può costituire un incentivo supplementare per gli Stati membri a immettere loro capacità nel Pool.
La dotazione finanziaria per l’attuazione del meccanismo unionale nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2027 è fissata a 1.263.000.000 EUR a prezzi correnti.
04/05/2023 – Invito a presentare proposte UCPM-2023-KAPP-PREV “Prevention projects”
04/05/2023 – Invito a presentare proposte UCPM-2023-KAPP-PREP “Preparedness projects”
04/05/2023 – Invito a presentare proposte UCPM-2023-KAPP-EX “Full-scale exercise”
2021-2027
Decisione N. 1313/2013/UE DEL Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 su un meccanismo unionale di protezione civile - Gazzzetta Ufficiale dell'Unione europea, serie L 347 del 20 dicembre 2013
Sintesi della Decisione n. 1313/2013/UE su un meccanismo unionale di protezione civile
Regolamento (UE) 2021/836 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2021, che modifica la decisione n. 1313/2013/UE su un meccanismo unionale di protezione civile - Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, serie L 185 del 26 maggio 2021
Comunicato del 27 aprile 2021 - A strengthened EU Civil Protection Mechanism endorsed by European Parliament Press corner
Question and Answers: A strengthened EU Civil Protection Mechanism to better protect Europeans from large-scale emergencies (27 aprile 2021)
Materiale informativo in lingua italiana
Materiale informativo di Eurobarometro
Comunicato del Consiglio UE Protezione civile: il Consiglio adotta nuove norme per rafforzare la risposta alle catastrofi
Pagina web dedicata del Consiglio dell'Unione europea